Se oggi nei ristoranti stellati o nei wine bar di tendenza si cerca bianco di assoluta qualità e immagine spesso la scelta cade su un vino bianco di origine francese, lo Chablis Appellation d’Origine Contrôlée (1938).
In cima alla classifica dell’Appellation ci sono i Sept Grand Cru, situati su una singola collina vicino alla città di Chablis.
Il terroir della regione delle Chablis (Axerre) è correlato a complessi fattori che formano quel qualcosa d’irripetibile, unico per il vino: non solo il clima e il terreno particolare, aggiungiamo subito il paesaggio e componenti ecologiche, unitamente alla storia e tradizioni del territorio.
Il “terroir” potrebbe essere concettualmente definito come l’interazione delle varie componenti.
Condiziona in toto la vite e il vino: dalla crescita della vite alla maturazione dell’uva, dalla qualità del mosto ai caratteri sensoriali del prodotto e la sua evoluzione in cantina e in bottiglia. Ecco la specifica qualità – identità – tipicità del vino.
Inoltre nel 1923 a Chablis in Borgogna, è nata la cooperativa “La Chablisienne” una delle migliori di Francia, tanto al livello commerciale che in termine di enologia. Comprende circa trenta etichette.
L’assaggio
Lo Chablis premier cru “Cote de Lechet” all’assaggio sorprende per un colore il color giallo paglierino tenue, da una forte brillantezza assoluta e da buona viscosità.
Al naso: in emergenza note intense del tipo fruttato-fiorale ( pesca, pera, acacia). Tutte di grande finezza e franchezza.
Gusto secco, ben equilibrato, soprattutto sul piano acido.
Un vino che potrà evolvere in positivo, ancora per 6-7 anni.
Abbinamenti gastronomici
A tavola è ottimo con tutta la cucina a base di mare e di fiume, con molti antipasti a base di uova e verdure, con paste in bianco e formaggi freschi.
Va servito a 10-12 gradi in bicchieri tulipe o iso.
Per acquistare questo vino visita la pagina vino bianco di Vinatis, enoteca online specializzata nei vini francesi.