Barbaresco: un nome per definire un comune, un vino, un territorio.
Anche se il vino non ha gli appellativi nobiliari del Barolo, infatti, nessun aristocratico o famiglia regale dell’ottocento si è dato da fare per valorizzarlo, è pur sempre suo fratello e, aggiungo, a pari merito.
Siamo tra i miti dell’enologia mondiale.
La storia del Barbaresco inizia molto lontano. Narra la leggenda che i romani, grandi diffusori per meriti politici – militari della viticoltura, tagliarono proprio nella zona di questo vino le foreste di querce sacre a Marte (esiste tuttora la località Martinenga) e piantarono le prime viti. Invece la vera storia inizia nel1799: in quell’anno per festeggiare la vittoria dell’esercito austriaco su quello francese nella piana di Genola (Cn), il generale De Melas, ordina al comune di Barbaresco di procurare una carrà (recipiente di legno di ca. 600 lt ndr) di vino nebbiolo. Grazie a Domino Cavazza, direttore delle Regia Scuola Enologica di Alba, questo vino inizia a diffondersi. Siamo intorno al 1894. Il professore acquista il castello di Barbaresco con annesse proprietà e inizia un’opera di proselitismo tra i viticoltori che porterà alla fondazione della Cantina Sociale di Barbaresco. Nel 1934 nasce in Alba il Consorzio per la Tutela del vino Barolo e Barbaresco. Anni prima era stata delimitata ufficialmente la zona d’origine del Barbaresco (Cavazza l’aveva già fatto nel 1898, riportandovi anche i migliori crus). Nel 1958 nasce la cooperativa “ Produttori del Barbaresco”, mentre nel 1966 Barbaresco diventa vino D.O.C e nel 1980 ottiene tra i primi vini in Italia, la D.O.C.G.
Nel 1986 nasce l’Enoteca Regionale del Barbaresco, che opera nella sede istituzionale dell’ex- Confraternita di San Donato, una chiesa sconsacrata che la gente di Barbaresco ha costruito a metà del 1800 in onore di San Donato eleggendolo Santo protettore dei raccolti che la vigna ogni anno sapeva produrre.
I soci fondatori sono i Comuni della zona di origine del vino Barbaresco (Barbaresco, Alba, Neive e Treiso) ai quali si sono affiancati la Provincia, la Camera di Commercio ed il Consorzio di Tutela del Barbaresco.
L’Enoteca, cui aderiscono 126 aziende produttrici di Barbaresco, ha lo scopo di favorire lo sviluppo dell’economia vitivinicola e turistica del territorio del Barbaresco e questo lo fa accogliendo quotidianamente i visitatori che giungono in paese da tutto il mondo.