I numeri parlano chiaro: 6000 presenze, 164 espositori provenienti da 13 paesi tra cui Germania, Portogallo, Lussemburgo, Francia, Spagna, Austria, Usa e Svizzera, 782 milioni di fatturato per l’export 2020.
La quindicesima edizione di “Enovitis in campo” ovvero “La tecnologia in vigna” si è svolta il 1-2 luglio, a Monbaruzzo (At), presso l’azienda Pico Maccario, una realtà vitivinicola che aveva già ospitato nel 2006 la medesima manifestazione tra i suoi filari, caratterizzati da molti pali – matite colorate e da ben 4000 piante di rose a scopo decorativo e protettivo.
Qui nasce la grande Barbera d’Asti DOCG “Tre Roveri” –sottozona Nizza.
Al di là dei numeri sopracitati è palese la volontà del settore agro-vitivinicolo di ripartire, iniziando proprio dall’innovazione e dalla sperimentazione in vigna.
Dopo i saluti egli interventi dell’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa, del sindaco di Mombaruzzo, Giovanni Spandonaro e del dott. Vitaliano Maccario, proprietario dell’azienda che ha ospitato la manifestazione ha preso la parola il presidente di Unione Italiana Vini, dott. Ernesto Abbona.
Nel suo intervento conclusivo ha evidenziato che:
L’agricoltura, e in particolare la viticoltura, sono tra i comparti più radicati nel passato e allo stesso tempo proiettati nel futuro. Dalla guida autonoma all’intelligenza artificiale, ma anche nel campo della sostenibilità, il lavoro in vigna anticipa le tendenze e si fa promotore di un savoir faire e di un know how all’avanguardia. Conclusa questa edizione con un successo superiore ad ogni nostra attesa, iniziamo già a rivolgere lo sguardo al prossimo anno con la 16^ edizione, che si svolgerà in Friuli-Venezia Giulia, nella convinzione di poter continuare a confrontarci e crescere in un dialogo continuo con i protagonisti del comparto nel segno dell’innovazione e della tecnologia.
Passando in rassegna i vari stand, ospitati accanto a grandi vigneti si notavano molti droni, utili strumenti per mappare anche le aree più remote del territorio, per favorire la viticoltura di precisione e i nuovi metodi di difesa del mal dell’esca.
Gli atomizzatori della nuova generazione sono forniti di plc che permette all’operatore di controllare i vari parametri di lavoro con molta efficacia. In tal modo si evitano sprechi di prodotto, migliore efficacia dei trattamenti, minori costi e un impatto ambientale ridotto.
Molti stand di Enovitis erano in tema: “Viticoltura Biologica”. Un settore che in questi ultimi anni ha segnato notevoli incrementi, sia degli addetti, sia nelle superfici coltivate.
Ben in evidenza i numerosi formulati BIO in gradi di contrastare efficacemente peronospora, oidio botrite e tignoletta.
Oltretutto sono anche autorizzati dal ministero della salute italiano come prodotti fitosanitari e anche inseriti nel regolamento UE- 889/2008.
La lavorazione del vigneto ha trovato in Enovitis molteplici e interessanti soluzioni: dalla piantapali a controllo satellitare, per una perfetta geometria del vigneto, agli utili diserbatori meccanici che operano anche nel sottofila, riducendo fatica al viticoltore e la chimica in vigna.
Anche il biologico ha avuto molto spazio ad Enovitis, grazie alla collaborazione con FederBio Servizi, la società di consulenza specializzata nell’assistenza culturale, sociale, tecnica ed economica a tutte le componenti della filiera biologica.
Poliedriche le proposte: dai software alle attrezzature per la viticoltura, e dai prodotti per la nutrizione e la difesa fino alle barbatelle.
Erano presenti con un proprio stand il Politecnico di Torino, l’Università di Torino, i Consorzi di tutela dei Vini d’Acqui, del Barbera d’Asti e dell’Asti. Hanno presentato un progetto di monitoraggio e mappatura del territorio che coinvolge 17 aziende agricole guidate da giovani viticoltori under 40.
Il progetto punta a rilevare e mappare, in ogni particella, l’evoluzione triennale delle variazioni micro-metereologiche, condizioni vegetative e fitosanitarie, al fine di razionalizzazione in chiave ambientale e professionale tutti gli interventi necessari.