Le piccole doc correlate ad una specifica identità territoriale e ad una riconosciuta valenza qualitativa hanno buone possibilità di consenso presso i consumatori.
Tra quelle piemontesi citiamo la Malvasia di Casorzo, un vino definito “dal profumo incantevole e dalla dolcezza raffinata”.
Doc dal 1968, è prodotto in varie tipologie: dolce, spumante e passito.
La sua storia si perde nel medioevo, quando nel sec XIII, probabilmente dal porto Greco di “Monenvasaia” grazie a navigatori Veneziani abili nei commerci arrivarono le prime viti di “malvaxia “, erano dette anche “uve greche “.
La Malvasia di Casorzo è prodotta nei comuni di Casorzo, Vignale Monferrato, Altavilla, Ottiglio, Grazzano Badoglio, Olivola e Grana. Tutti nel Monferrato Astigiano.
La vinificazione della Malvasia ha una procedura particolare: breve fermentazione (4-5 giorni) con sviluppo di alcol sino a 4- 5 gradi e residuo zuccherino di 80- 100 gr / lt.
All’assaggio la Malvasia di Casorzo si presenta dolce con intensi ed eleganti aromi. I descrittori percepiti sono di alto profilo: fruttati e floreali in particolare rosa, pesca, albicocca, miele e lampone.
Quasi tutti sono di origine primaria, ovvero già contenuti nell’uva.
Va servita a 10° gradi, utilizzando bicchieri tulipe o iso, abbinandola a crostate di frutta, mousse, bonet, pasticceria fine.
Per il tipo passito vanno meglio i dolci base di mandorla, oppure i dolci al cioccolato.
Per informazioni: Consorzio Tutela Malvasia di Casorzo d‘Asti