Continuiamo a parlare di chiusure per il vino.
Ci sono novità per il tappo in vetro.
Ricordo di averlo visto per la prima volta al Vinitaly circa 10 anni fa.
Il nuovo tappo in vetro si chiamava ” Vino Lok “ ed era prodotto in Germania dal gruppo Alcoa, leader mondiale nelle chiusure per beverage.
Preciso che il vetro è per eccellenza il materiale migliore per contatto con il vino.
Igiene assoluta e nessuna cessione.
Inoltre si toglie con una semplice pressione o avvitamento, pertanto addio levatappi.
Costa come un normale tappo in sughero di prima scelta. Una piccola guarnizione di plastica (polivinilcloruro) evita il “ grippaggio” tra vetro e vetro, mentre una fascetta in alluminio lo fissa al collo bottiglia.
Ma all’inizio c‘erano veri problemi.
I tappatori andavano modificati nella testata. Le bottiglie dovevano avere non imboccatura perfettamente cilindrica, (max tolleranza +-0,3 mm) e con bocca più larga =18,2 mm.
Non era facile averle.
Ma passando dalla fase sperimentale ad utilizzi industriali veri e propri i problemi si sono superati. Oggi anche la bottiglia Albeisa viene fornita con la bocca adatta alla chiusura in vetro.
Il problema piu’importante riguardo a questa chiusura resta “ il ridotto” in quanto non passa assolutamente ossigeno.
Se il vino per vari motivi tendeva a questa difettosità, l’utilizzo del tappo in vetro puo’rappresentare un problema.
Recentemente presso le cantine Giacomo Brezza di Barolo si è conclusa un’importante sperimentazione con questo tappo.
Da anni questo noto produttore utilizza il vetro come chiusura.
Molto interessante il confronto tra bottiglie di Freisa Langhe, Dolcetto Alba e Barolo tappate, sia con sughero e con vetro, e conservate in posizione verticale ed orizzontale per 12 mesi. Preciso che tutti i parametri di cantina erano identici, cambiava solo la natura del tappo utilizzato.
Un assaggio professionale con duo trio test, alla presenza degli enologi Brezza e Ballario, oltre a chi scrive, ha evidenziato una miglior qualità su piano sensoriale dei vini tappati con chiusura in vetro. In particolare in fatto di profumi e stato evolutivo.
A sorpreso positivamente l’assenza totale di “ridotto”.
Ovviamente si tratta di una serie di prove su una sola cantina.
Andranno ripetute e occorreranno altre conferme.
Ma i risultati, parziali fin che si vuole, sono molto interessanti.