Nel mese di novembre sono disponibili le “guide dei vini”, alcune edite da oltre quarant’anni, altre più recenti.
In ogni caso siamo sommersi da molteplici giudizi sui vini e sulle cantine che li producono. Rilevanza assume il concetto di qualità del vino espresso i vari modi: bicchieri, bottiglie, oppure in centesimi.
Aggiungo che da anni il vino, unitamente alla cucina, fa tendenza, pertanto cresce in misura geometrica.
Gli “espertissimi”, anzi, oggi, sono considerati “blasoni” d’eccellenza. Allora tutti giudicano, pontificano, con le loro certezze, dimenticando proprio che il valore della qualità di un vino è “un concetto astratto, ma determinante” (Ezio Rivella).
Infatti chi deve decidere in merito?
Non certo l’enologo, né il produttore per palese conflitto di interessi. Qualcuno sostiene che ci sono comunque i giornalisti – critici del vino. Alcuni famosi e preparati (cito ad esempio Robert Parker e Jancis Robinson), ma ad un’analisi più attenta occorre evidenziare che grazie al lavoro dei critici è successo di tutto, proprio di tutto.
Vorrei ad esempio capire come il medesimo vino possa essere giudicato con il massimo dei voti da un critico e stroncato da un altro, oppure se gli assaggi sono sempre eseguiti su bottiglie anonime.
Qualcuno sostiene di non essere condizionato da un’etichetta famosa o da un vino al top dell’immagine. Beato lui che ci riesce.
Infine una volta espresso il giudizio, il vino viene ricontrollato un’altra volta, magari sottoponendolo a un duo-trio test?
Un dubbio? II prelievo dei campioni di vino da esaminare viene fatto da chi organizza le degustazioni?
Perché in 37 anni di lavoro ho visto, una sola volta, venire l’interessato a prelevarsi i campioni, verificando con molta attenzione cosa campionava e verbalizzava. Era il Dott. Luciano De Giacomi, noto farmacista e Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini Albesi.
Chiudo queste riflessioni con due considerazioni di due patriarchi del Barolo, fatte personalmente a chi scrive:
I giornalisti giudicano i nostri vini, benissimo! Allora noi produttori, ci organizziamo per giudicare i giornalisti.
Bartolo Mascarello -1998
Chiederò che i miei vini siano del tutto ignorati dalle guide.
Baldo Cappellano -1999