L’associazionismo cattolico nell’Albese era ben radicato e molto attivo negli anni 50 -60 del sec. scorso grazie a laici molto impegnati (S. Toppino, A. Abrate, G. Vignola, G. Pieroni) e a sacerdoti di alto profilo (don N. Bussi, don A. Vigolungo).
Pertanto le novità apportate dal concilio Vaticano II sono state ben recepite.
Nel 1963-65 un sacerdote, don Battista Gianolio, creò un gruppo spontaneo di laici –il “Cenacolo” impegnati nello studio delle sacre scritture.
Ma l’onda del Vaticano II arrivò anche in Alba. Ad un laico Mario Canottiere va riconosciuto il merito di aver catalizzato intorno a sé le speranze e le aspettative del ’68 cattolico.
Delegato da aspiranti negli anni ‘50 in San Damiano, rifiutò l’associazionismo cattolico ed entrò in contatto con molti gruppi del dissenso cattolico, anche a livello nazionale.
Con Lorenzo Tablino, allora impegnato nel sindacato alimentaristi Cisl, dette il via a partire dal ‘69 a “Un gruppo cattolico albese”.
Volantinaggi, interventi su temi quali Vietnam e internazionalismo, contatti con Acli e Cisl, con sacerdoti impegnati hanno caratterizzato l’attività del gruppo.
Nel 1971 nasce “Informazioni Cattoliche Albesi” che si connota quale elemento di controinformazione ecclesiale. Usciranno 5 numeri, tutti “Cicl. in proprio”.
Nel frattempo nascono in diocesi altri gruppi.
Dai campi di lavoro Emmaus (1969-1969) nasce in gruppo “Spirale di fraternità” che approfondisce le tematiche in merito al “Terzo mondo” ed entra in contatto con il gruppo spontaneo di Canale. In quegli anni un gruppo di base cattolico e laico nasce in Alba, in zona borgo Piave.
Ma la situazione in diocesi diventa veramente difficile con l’arrivo del nuovo vescovo Mans Bongianino – 1968. Il suo apostolato è su posizioni integraliste, pertanto nascono subito problemi con i sacerdoti impegnati: prima c’è il caso del vicario don Michele Balocco, 1970; poi esplode il caso don Giovanni Lisa, 1971.
Vicerettore del seminario maggiore viene allontanato e destinato in modo arbitrario alla parrocchia di Pollenzo.
Un volantino firmato nel settembre 1971 da ben 10 gruppi spontanei cattolici a sostegno di don Lisa segna il momento della massima tensione ecclesiale in diocesi.
Nota a margine
Le partenze dei primi missionari in diocesi
Nel 1958, a seguito enciclica “Fidei Donum”, don Bartolomeo Venturino sacerdote diocesano raggiunge il seminario di Nyeri in Kenya.
Lo segue l’anno dopo don Paolo Tablino.
Dal 1964 al 1980 molti sacerdoti diocesani raggiungeranno le missioni diocesane albesi in Kenya – diocesi di Marsabit e in Brasile – diocesi di Teofilo Otoni.