La grave situazione economica internazionale causata dalla diffusione del Corona Virus 19 ha creato una forte attenzione degli investitori internazionali verso diversi beni di rifugio: diamanti, oro, arte in genere e anche antiquariato enologico.
Gli addetti ai lavori da qualche mese osservano nuovi segnali e un rinnovato interesse verso le storiche bottiglie delle classiche maison, che da anni si contendono i primati in questo specifico settore.
Cresce in modo sensibile la domanda e ovviamente il prezzo di compravendita.
“Il settore wine & spirits si dimostra” – commenta il Capo Dipartimento della Casa d’Aste Pandolfini, Francesco Tanzi – “ancora uno dei preferiti dal grande pubblico internazionale, nonostante il periodo dal quale stiamo uscendo”.
Proprio l’asta appena battuta dalla casa Pandolfini di Firenze il 17-18 scorso ha raggiunto quotazioni impensabili solo lo scorso anno.
I numeri parlano chiaro: un magnum della mitica vendemmia 1985 di Sassicaia battuta a 3.920 euro, una verticale di Le Pergole Torte, composto da 27 bottiglie, dal 1985 al 2015, acquistata per 6.615 euro, una selezione di quattro annate di Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno quotate 4.288 euro, una mini verticale di sei bottiglie, dalla 2006 alla 2011, di Masseto, ha trovato posto in una nuova cantina per 10.412 euro.
Aggiungo che è stato aggiudicato il 93% dei lotti, con un aumento del 170% sui prezzi di riserva, per un fatturato complessivo che ha superato 1,1 milioni di euro. Per il solo vino italiano, quasi la totalità dei lotti (265 su 270) ha trovato un acquirente, con un incremento del 189% sulle stime minime.
La Francia non è di meno: i grandi domaine della Dordogna e i premier crus della Cote d’Or della Borgogna sono sempre contesi a suon di forti rialzi o di incessanti telefonate. Ho assistito personalmente a continue e affannate gare per aggiudicarsi bottiglia rare e preziose con valutazioni finali imprevedibili.
Cito ad esempio il Domaine de la Romanée Conti che guida la lista delle aggiudicazioni più preziose, con una cassa da sei bottiglie di La Tâche del 1998, al prezzo di 22.050 euro.
Interessante anche la terza asta annuale in modalità Internet Live che si è svolta il 21 luglio, presso la storica casa Bolaffi di Torino. Si è chiusa con 140.000 euro di risultato totale e oltre il 90% dei lotti venduti.
Confermato il trend in ascesa per i vini italiani, in particolare di Toscana e Piemonte e ottimi risultati per le etichette francesi – anche di regioni meno blasonate rispetto a Bordeaux e Borgogna e per i whisky.
I top lot dell’asta battuti sono una bottiglia da sei litri di Masseto in cassa originale in legno proveniente dalla cantina di un esperto del settore aggiudicata a 7.700 euro, un Macallan 25th Anniversary Rinaldi “Red Ribbbon” distillato nel 1957 e imbottigliato nel 1982 venduto a 5.300 euro.
Per il Piemonte evidenziamo tre bottiglie di Barolo Monfortino Riserva 1958, Giacomo Conterno che hanno realizzato 2.300 euro.
“Un risultato che dimostra quanto il mercato dei vini pregiati, pur con tutte le difficoltà del momento, si mantenga forte e affidabile”, commenta Luisa Bianconi, specialist del dipartimento Vini pregiati e distillati di Aste Bolaffi.