L’occasione è unica: un viaggio in macchina tra il sud e il nord del Portogallo, in compagnia di un noto produttore di tappi.
Per mettere a fuoco l’abc sulla materia prima, ovvero la pianta della quercia e il sughero ottenuto.
La chiacchierata inizia tra le foreste nei dintorni di Evora, bellissima città di origini romane, mentre avviene la cosiddetta decortica, ovvero il distacco della corteccia da cui si otterranno i tappi per il nostro vino.
capitolo 1
D “Allora siamo tra le migliori foreste di quercia da sughero del mondo, riusciamo a fare una zonazione delle foreste ”?
R “Sono dell’opinione che un eccellente sughero si trovi nell’Algarve –Sud -Portogallo. E’ anche il più caro. L’umidità è sui 600 mm. annui. Terreno: sabbia e scisto, per cui l’acqua riesce a filtrare. Il peggior terreno è quello argilloso. Il miglior cru per il sughero è la foresta di Caldeiran in Algarve. Sono 50 ettari ad un’altezza di 800 metri. I prezzi sono alti 80 euro per 5 kg di plance grezze.Anche la regione di Allutejo è ottima, è a 400 mt sul livello del mare “.
D “ D’accordo, ma il migliore sughero del mondo dove si trova”?
R In Spagna, se buono è favoloso, ma non è costante.
In Sardegna è ottimo, soprattutto come estetica, ma ormai si raccoglie al limite dell’accrescimento annate per scarsità.
Il Nord Africa è mediocre per le annate strette e poco ritorno elastico, il colore è più chiaro. Cinquanta anni fa c’era una zona montagnosa, a 800 metri, di ottimo sughero.
Oggi il nord Africa è a rischio.
Non si distingue assolutamente l’origine del sughero nel lavorato.
D “Il futuro per la materia prima”?
R ” Vi sono almeno 300.000 ha di nuove foreste, ma ci vorranno 50 anni, allora avremo forse il doppio dell’attuale materia prima.
Il problema si pone per i prossimi anni, si è fatto poco o nulla per mezzo secolo e, oggi, se pagano le conseguenze.
Abbiamo a disposizione almeno 22 cultivar di eccellente querce.
Oggi si cura la potatura per dare forma adatta: fusti dritti e alti.
Anche per facilitare un’eventuale raccolta meccanica.
I prototipi sono in sperimentazione da tre anni in Sardegna e Portogallo .
Ma c’è il rischio di taglio della parete vergine , in tal casi la pianta soffre molto “ .
D “Si trova manodopera per la decortica” ?
R “ Non è facile , le condizioni di lavoro sono difficili . inoltre è solo stagionale, ovvero estivo .
Gli addetti sono ben pagati: 90 euro al giorno, i più bravi arrivano anche a 120 euro.
Non ci sono scuole professionali, si impara dagli anziani .
Oggi si formano anche cooperative di lavoro.”
D” Come si acquista il sughero?
R “ In vari modi: di norma il sugherificio non è proprietario delle foreste
La proprietà ha origini antiche, in passato le foreste erano dei gesuiti e di altri ordini religiosi, dal 1765 sono state acquisite da privati e oggi, 8-10 famiglie, controllano quasi tutte le foreste del Portogallo.
La rivoluzione del 1974 ha nazionalizzato la terra, non le piante.
Occorre precisare che solo una foresta di grandi dimensioni è redditizia.
Posso acquistare il sughero ancora sulle piante, ovvero tutta la foresta, in seguito stacco io, ma è pericoloso.
Di norma staccano i proprietari, fanno cataste che mettono in vendita, in tal modo avviene il 60 70 % delle transazioni
Occorre occhio nella valutazione complessiva, c’è sempre il rischio di acquistare sughero sottile o con troppo scarto o difettoso.
Occorre inoltre valutare sempre il sottobosco.
Se si sono leguminose e si fa sovescio c’è meno acidità nel terreno e il sughero è migliore.
Il pascolo degli animali, se eccessivo, dona acidità al terreno, sono accettate al massimo 100 mucche per ettaro .
Se il pascolo è di maiali non c’è pericolo.
Il sottobosco va curato.
Si taglia erba per minore umidità al terreno, nessun trattamento antiparassitario andrebbe fatto alle piante ; con buon sottobosco si controllano, in parte, Armillaria Mellea , formiche e vermi ovvero i parassiti più importanti
Ottimo è il sottobosco di segale”
D “I prezzi? “
R “Le cataste in foresta si pagano a volume e non a peso.
Variano da 75 a 125 kg ha secondo dell’ aria presente .
La foresta vale 10.000 euro per ettaro con raccolto imminente.
Con una raccolta e mezzo si paga la foresta.
Il prezzo è stabile: da 30 a 60 euro per 15 kg in foresta, ma è meglio quello da 60 euro per meno scarto.
Di norma lo scarto è sul 25 per cento.
Ma c’è anche speculazione .
Alcuni acquistano in foresta, pagano subito, stoccano e poi rivendono a sugherifici a prezzi alti .
Alcune volte la filiera è molto frammentata con scarse possibilità di controllo.
Si fanno semilavorati in piccole realtà artigiane improvvisate “.