Un tappo che non da nessun problema , né la fabbricante , ne all’utilizzatore, ne al sommelier !
Ma esiste questa chiusura ideale? Chi mai riuscirà ad inventarla?
Soprattutto verrà proposta in quale materiale: sughero, sintetico, metallo, vetro, un nuovo materiale superinnovativo?
Occorre unire gli sforzi e le creatività di Edison e di Pitagora insieme per realizzare una chiusura che:
– Non ceda e non prelevi nulla al vino
– Lasci passare la quantità giusta di ossigeno( che a secondo delle circostanze può essere zero, quasi zero o relativamente poco , onde migliorare nel tempo il bouquet del vino).
– Avere un costo accessibile, senza mai dimenticare l’importanza dell’estetica.
Quanto tempo passerà per avere “la mitica invenzione “ a disposizione nelle cantine?
I limiti del sughero sono descritti ed evidenziati anche su questa rivista da anni, ma tutte le proposte alternative ad esso hanno originato altre problematiche tutt’ora non risolte.
Per il momento, a mio avviso, il vecchio caro tappo in sughero resta la miglior chiusura per il vino.
E’ oltretutto un connubio che dura da almeno quattro secoli e in molte occasioni il consumatore in Italia, al di al degli aspetti strettamente tecnici, spesso gradisce il tappo tradizionale in sughero, in quanto fortemente correlato ad un tradizione e ad una cultura molto radicate.
Ma occorre giustamente evidenziare una forte, continua , intelligente concorrenza del tappo sintetico oggi segnalato in crescita, perlomeno qualitativa (ma sul quale restano ancora dubbi tecnici, in particolare per la tenuta all’ossigeno nel tempo e per l’eventuale e seppur minimale cessione di sostanze estranee al vino) e anche della chiusura metallica a vite (soprattutto nei mercati esteri , ma qui resta da risolvere il non facile problema di un eventuale sapore di ridotto in vini potenzialmente sensibili al fenomeno ).
Il tutto si puo’ considerare un importante stimolo e un forte incentivo al miglioramento di tutto il settore chiusure del vino.
Allora i protagonisti professionali del servizio dei vini : il sommeiller , il ristoratore , lo chef , l’ albergatore , sotto questo aspetto sono maggiormente tutelati , in quanto molti soggetti della filiera delle chiusure oggi impegnano risorse e professionalità per cercare di dare risposte a un problema che nei prossimi dieci anni dovrà comunque trovare adeguata soluzione.