“Alta Langa”: Un brindisi con tanti significati.
Non solo in occasioni liete o ricorrenze particolari. Perché non cercare altre occasioni per bere spumante? Soprattutto in famiglia, o al bar o in vineria; segmenti di mercato ove si segnala una buona crescita nei consumi. Di fatto spumanti particolari, prodotti in quantità limitata, stanno riscuotendo l’attenzione dei consumatori per la loro qualità e per la specifica correlazione con il territorio. Aggiungiamo con un prezzo non elevato. Risulta sempre più evidente, continua un eccellente osservatore del mercato “ che il consumatore cerchi nell’assaggio di uno spumante un impatto immediato, facile, coinvolgente, emozionante”.
“Alta Langa” è la risposta a queste esigenze..
E’ l’erede della grande tradizione spumantisca piemontese.
Notizie storiche
Il progetto Alta Langa prende il via storicamente dal progetto “Spumante Piemonte” che nasce intorno al 1990. diventa poi ufficiale nel 1993 con il progetto “Tradizione Spumante”
7 case storiche Piemontesi tra cui Fontanafreddda ( con Contratto , Gancia, Riccadonna, Cinzano, Villa Banfi, Martini e Rossi) iniziavano un percorso tecnico e commerciale che avrebbe in seguito portato alla creazione di “Alta Langa doc” nel 2002.
Intanto nel 2001 nasce in Asti il Consorzio Tuela Alta Langa. Fontanafredda è tra i fondatori.
Alta Langa è prodotto con un rigido disciplinare di produzione che prevede l’utilizzo di uve pinot nero e chardonnay al 90 %, basse rese in vinificazione e la spumantizzazione con il metodo classico. Spesso l’uva è raccolta in cassette, è quindi pressata intera con scarto della prima porzione di mosto ottenuta. Il territorio interessato riguarda le province di Cuneo, Asti e Alessandria.
Alta Langa, dal 2011, è docg.
2011: arriva la docg
Lo spumante Alta Langa ha intrapreso in modo vincente la strada della DOCG
Lo spumante metodo classico, orgoglio dell’enologia Piemontese dopo il consenso in pubblica audizione ha ottenuto l’ok all’unanimità dal comitato nazionale per fregiarsi della DOCG ed è stato oggi firmato il decreto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
E’ la 13a DOCG piemontese il Ministero delle Politiche agricole e Forestali ha firmato il Decreto per il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita che prevede anche le norme della retroattività dalla vendemmia 2008. Dunque i prodotti della vendemmia 2008 Alta Langa metodo classico potranno fregiarsi della prestigiosa DOCG!. Del “club” delle eccellenze del Piemonte enologico fanno già parte: Asti, Brachetto d’Acqui, Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato Superiore, Barbaresco, Barolo, Dogliani, Gattinara, Gavi, Ghemme, Roero, Dolcetto di Ovada Superiore.
Nella giornata di martedì 16 novembre 2010 il Comitato Nazionale Vitivinicolo si è riunito ed ha approvato all’unanimità il riconoscimento della DOCG ed il 21 febbraio 2011, il Ministrero ha provveduto all’invio della firma e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
E’ inoltre stata accolta la richiesta di retroattività per quanto riguarda le annate 2008/2009/2010: tale riconoscimento premia gli sforzi fatti da tutta la filiera per ottenere la DOCG in quanto, in considerazione del lungo periodo di affinamento in bottiglia cui questo spumante deve essere sottoposto, si sarebbero viste le prime bottiglie DOCG dell’annata 2012 in commercio nel 2015.
Il grande lavoro di ricerca e la qualità del vino prodotto in tutti questi anni ha inoltre permesso di ottenere la menzione RISERVA per le bottiglie di Alta Langa con un più lungo affinamento sui lieviti, tra bianco e rosè saranno quindi ben quattro le tipologie di Alta Langa DOCG.
Il Consorzio Alta Langa, presieduto da Lamberto Vallarino Gancia, raccoglie ben 63viticoltori che con le loro famiglie hanno riportato la vite su selezionate colline più alte delle tre province dove viene coltivata con estremo rigore e rispetto del territorio.
Lo spumante Alta Langa ha origini molto lontane: già a metà 800 cominciava, nel mondo enologico piemontese, la produzione spumanti seguendo le esperienze di successo dei cugini d’oltralpe.
Fu proprio grazie al felice intuito dei primi produttori che da circa un secolo e mezzo in Piemonte si ottengono i brut metodo classico da cui oggi è scaturita la DOCG; la produzione continua tutt’oggi con le nove aziende del Consorzio: Giulio Cocchi di Asti, Fontanafredda e Germano Ettore di Serralunga d’Alba, F.lli Gancia e Giovanni Bosca Tosti di Canelli, Martini & Rossi di Pessione, Enrico Serafino di Canale, Bera di Neviglie e Vigne Regali di Strevi
Alta Langa è uno spumante Brut prodotto esclusivamente da uve Pinot Nero e Chardonnay coltivate in colline sopra i 250 m slm e può essere solo millesimato, cioè si produce solo nelle annate di pregio. E’estremamente longevo e possiede notevole ampiezza nei profumi e complessità dei gusti che si sviluppano grazie alla fermentazione e all’affinamento che avviene in bottiglia per non meno di trenta mesi.
Spumante raffinato, l’Alta Langa metodo classico ben si adatta ad accompagnare tutta la durata del pasto.
“Questo traguardo è motivo di grande orgoglio per me e per tutti i produttori e viticultori che credono in questo prodotto – ha dichiarato il Presidente Lamberto Vallarino Gancia – Ora dovremo impegnarci per dimostrare che l’Alta Langa metodo classico merita questo riconoscimento, mantenendo e cercando di migliorare il già ottimo livello di qualità raggiunto faticosamente in questi anni”.
Il metodo di produzione
Come chiamarlo? Chamapgne, Cava, Champenoise, Classico, Talento ?
È il metodo della rifermentazione in bottiglia che ha visto le prime applicazioni in Inghilterra intorno al sec XVII anche se comunemente l’invenzione viene attribuita al benedettino Dom Perignon. L’adozione della bottiglia in vetro pesante e la diffusione del tappo monopezzo in sughero ( sec.XVIII) furono le successive tappe di un processo industriale che ebbe tempi lunghi e numerose innovazioni. Almeno duecento anni.
Nelle prime bottiglie i tappi erano legati con spago , la gabbietta inizia a bloccare il tappo intorno al 1840 (brevetto Jacquesson)
Nei primi decenni dell’ottocento viene calcolata la giusta dose di zucchero per avere adeguata pressione in bottiglia evitando numerosi e pericolosi scoppi.
Nel frattempo, pare per merito della vedova Clicqot Ponsardin, vengono effettuati primi tentativi per eliminare la torbidità del prodotto. Si delineano le operazioni di remuage e degorgement che richiederanno manodopera molto specializzata, gli addetti vengono chiamati champagnisti. Intorno al 1878 nasce il loro sindacato di categoria.
Lo Champagne ormai è una realtà.
La produzione del spumante con il metodo classico prevede la formazione della couvèe
Ovvero l’assemblaggio di diverse partite di vino onde ottenere un prodotto costante nelle annate. Si utilizzano vari vini: Pinot nero, bianco e grigio, Chardonnay , in purezza o mescolati . I migliori risultati? Pinot nero, senza alcun dubbio
In seguito si passa al tirage. Nella pesante bottiglia vengono aggiunti : vino base, zucchero in dose di 24 grammi per litro , sali nutritivi e lieviti selezionati .
Si chiude con un tappo metallico provvisorio. La rifermentazione avviene in locali adatti a temperatura controllata di 14-15 gradi circa e dura 2-3 mesi.
La bottiglia è conservata in posizione orizzontale in cataste o contenitori . In seguito il lievito muore e forma un deposito al fondo della bottiglia.
Grazie al contatto prolungato nel tempo tra il vino e il deposito di lieviti si formano bouquet e sapore caratteristici. La conservazione sul lievito dura da un minimo di 9 mesi e a un massimo di 5 anni per i grandi”millesimè”. In seguito si passa alla operazioni di “remuage” –ovvero portare il deposito sul tappo e “degorgement”- ovvero eliminazione del deposito stesso. In passato la bottiglia si metteva dalla catasta in appositi cavalletti forati e inclinati detti “pupitres” ove subiva rotazioni e scuotimenti vari (vedi frammenti di memoria). In trenta giorni la bottiglia si portava gradualmente in posizione verticale con il deposito a contatto con il tappo . Oggi si fa tutto a macchina.
Il degorgement consisteva nella stappatura della bottiglia in posizione inclinata verso il basso , la pressione interna dello spumante trascinava via il deposito.
La bottiglia veniva subito rialzata onde non perdere pressione e spumante.
Da molti anni si ricorre al degorgement a la glace, un apposito impianto “ gela “ il deposito di lieviti facilitando il tutto Esistono pure impianti automatici.
La bottiglia stappata subisce- se necessario la ricolmatura e l’aggiunta del liqueurs d’expetition. Le ricette segrete sono …. poesia , in realtà si aggiunge cognac vecchio , zucchero e additivi. La tappatura definitiva con una bella confezione concludono il lungo processo.