Raramente ho visto, in oltre 45 anni, uve così belle e vini di alto profilo organolettico. Vini da amare, da bere e daconservare.
Lorenzo Tablino
Unanime soddisfazione di tutti: viticoltori, produttori, enologi e consumatori. Una vendemmia di altissimo profilo.
Ecco alcune riflessioni: iniziamo dall’uva bianca per eccellenza: il moscato.
Guido Bezzo responsabile del laboratorio del Consorzio Tutela Asti, è soddisfatto: un’uva moscato di ottima qualità, equilibrata e con un buon complessivo (valori medi da 11 a 11,50). L’acidità è a livelli medi e il quadro aromatico di alto profilo.
Ci sono tutte le premesse per un’ottima vinificazione considerando soprattutto la sanità dell’uva. Il Moscato d’Asti ottenuto sarà ideale sia per la bottiglia tappo raso, sia per la futura spumantizzazione.
Medesima conferma dal Centro di Vinificazione Campari di Mango. I colleghi Gianni Malerba e Emanuele Fenocchio evidenziano, in primis, l’enorme carica aromatica del moscato, tre volte i valori normali. Aggiungono L’uva è di alta qualità in tutte le zone: precoci e tardive, con altitudini ed esposizioni diverse.
Saluto il contitolare del centro l’enol. Francesco Rolando che conferma: è la migliore vendemmia di moscato che ricordo.
Continuiamo con le uve dolcetto e barbera, caratterizzano buona parte della superficie vitata del sud Piemonte.
Beppe e Marco Veglio – Cascina Rossa di Diano d’Alba evidenziano un’uva dolcetto eccellente: buccia molto colorata, alto grado zuccherino e assenza di malattie. In cantina avremo vini rossi eleganti e strutturati.
Anche per il vitigno Pelaverga questa vendemmia 2015 sarà ricordata. Vittore Alessandria, contitolare cantine Alessandria di Verduno: “Mi ha colpito l’intensità olfattiva, con le note fruttato – speziali, che caratterizzano piacevolmente il Verduno Pelaverga.
Ci spostiamo in Monferrato, nei vigneti dal viticoltore Franco Roero a Montegrosso d’Asti. Certamente tra i migliori terroir del Barbera. Una delle migliori vendemmie che ricordo, l’uva è sana e con un bel colore. Ho svinato un Barbera profumatissimo e di grande struttura ed equilibrio.
Conferma Coldiretti di Asti: Con questa settimana si chiude la vendemmia della Barbera. La notizia più importante è che quest’anno, il rosso più prodotto in Piemonte, avrà caratteristiche eccezionali. Sarà un vino di forte struttura, ricco di colore, con una gradazione importante, quindi ricco anche di calore, e con tanti aromi varietali.
Terminiamo con il nebbiolo, il nobile vitigno diffuso in tutta la regione.
Monica, Paolo e Aldo Demaire, titolari della cantina Demaire, con vigneti di nebbiolo a Castagnito, Vezza e Castellinaldo: Il nebbiolo sta iniziando a fermentare in vasche di cemento (materiale che dopo un lungo oblio si sta riscoprendo in molte cantine ndr).
Considerando l’elevata qualità dell’uva-grado zuccherino, acidità e ricchezza fenolica – otterremmo sicuramente un Nebbiolo d’Alba di qualità eccellente.
Terminiamo questo excursus sulla vendemmia 2015, con il parere di Tino Colla, un patriarca del vino albese:
“Con buone probabilità l’annata 2015 genererà vini come piacciono a me: ottimi qualitativamente, classici, eleganti, con freschezza e carattere. Pare un’annata molto buona.
Diversa, ad esempio, del 2011, annata di vini ottimi, più morbidi e immediati. Importante la grande uniformità qualitativa di tutte le uve, un fenomeno non così usuale quando si parla di altissima qualità.
Ma aspettiamo ancora questi pochi giorni per vedere cosa capita e poi archivieremo anche questo 2015 come “una vendemmia diversa da tutte le altre”, come sempre succede.”