Dolcezza! Come definire il termine in modo preciso? Troppe le varianti: amore, sentimento, solidarietà, energia, attrazione, piacere, sollievo.
Consigliabile percepire la dolcezza assaggiando un vino aromatico di alto profilo, esempio in un Moscato d’Asti, oppure in una Malvasia di Casorzo.
Se hai come assistente alla degustazione una gentile fanciulla, bella, simpatica, elegante, nonché vincitrice di alcuni concorsi di bellezza, sei al massimo.
Queste le impressioni nelle primissime ore del mattino di sabato 7 corrente, stavo percorrevo la provinciale Carmagnola – Alba, per rientrare a casa.
Era terminata la 15° edizione del corso organizzato dalla Pro Loco e dal Comune di Faule (To).
Mi avevano chiamato anni fa, nel 2001, in qualità di relatore per incontri su vino, contorni e dintorni. Da allora ho continuato, ininterrottamente.
La serata è stata perfetta sotto tutti i punti di vista. Anche per la grande partecipazione: 52 persone.
Titolo promettente: “Grande cena di selvaggina con Barolo e Barbaresco: due eccellenze a confronto”.
Iniziamo dalla cucina del catering “La Cucina Piemontese” di Vigone (To).
Piatti eccellenti a partire dalla materia prima, per terminare con la cottura e con la presentazione.
Citiamo: bocconcini di capriolo e cinghiale con polenta, zuppa di trippa con verdure, selezione di formaggi d’alpeggio.
Location perfetta tra mise in place, servizio, accessori e ovviamente i vini.
Un elenco da capogiro:
- Barbera d’Asti “Il Professore” 2010 Franco Roero
- Nebbiolo del Roero 2008 Carlo Chiesa
- Barbaresco 2004 Ottavio Minuto
- Barolo Lazzairasco 2010 Guido Porro
- Barolo Fontanafredda La Rosa 1997 Riserva personale
- Seren 2003 Mario Sandri
- Malvasia di Casorzo 2014 Cantina Sociale di Casorzo
A tutto questo ben di Dio, aggiungiamo l’enorme socialità che contraddistingue, sempre, la piccola comunità di Faule.
I più alti consumi di vino in Italia, statisticamente, sono riferiti alle città di Macerata e Belluno.
Non penso proprio di sbagliarmi affermando che al terzo posto c’è Faule.
Consumo di vino consapevole, legato al piacere dell’assaggio, alla convivialità che, inevitabilmente, si crea, alla volontà di capire e conoscere tutto sul vino, per apprezzarlo al meglio.
Quest’anno c’è stata una piacevole novità: la presenza nell’ultima serata di Elisa Muriale, eletta Miss Faule 2012 (1).
Abbiamo in sostanza condotto la serata in due. Devo subito aggiungere che Elisa ha svolto la sua parte con professionalità, simpatia ed eleganza, mostrando interesse, una buona disposizione nell’assaggio, non disgiunta da una certa conoscenza dei vini. “Brava e bella”, in senso tutt’altro che formale.
Ha riconosciuto alcuni profumi, ha partecipato ad alcuni giochi enoici – usuali a Faule – ed ha condiviso, con molta semplicità i vari momenti della serata, tra gustose portate e le migliori eccellenze enoiche del Piemonte nei bicchieri.
Un grande fotografo – forse il migliore di tutti – Robert Capa – ha detto
Una foto racconta più di 1000 parole
Nell’immagine allegata la grazia, la bellezza e il sorriso di Miss Faule, unitamente a quello di una cameriera – che svolge il lavoro con incredibile leggerezza e stile – raccontano tantissime cose.
La serata è terminata in crescendo: consegna dei diplomi e dei premi finali (due magnum: Barolo 2001 Fontanafredda e Asti, offerto dal Consorzio Tutela Asti) ai migliori allievi.
Non poteva mancare l’omaggio floreale alle signore, anche in vista dell’imminente ”Festa della donna”.
Il prolungato applauso finale aveva un solo significato: arrivederci a Faule, al corso edizione 2016.
(1) Elisa Muriale, ha iniziato proprio a Faule il suo percorso artistico – professionale, essendo stata eletta Miss Faule 2012. Da allora ha vinto diversi concorsi di moda e bellezza regionali ed è stata insignita del titolo: “Ragazza per il cinema 2013″. Presentatrice di eventi e organizzatrice di spettacoli artistici è anche testimonial di aziende e marchi commerciali. Elisa è stata coprotagonista nel film “La promessa del sicario”, con George Hilton. Valletta alla trasmissione televisiva calcistica di Gino Strippoli.