Martedì 27 marzo alle ore 17, al Vinitaly, presso l’Area Istituzionale Regione Piemonte, Padiglione 9 è stato presentato il libro: “Appunti per una storia del Brachetto d’Acqui”.
Vi hanno partecipato, assieme all’autore Lorenzo Tablino, Angelo Lobello Griffo, presidente enoteca Regionale Acqui Terme e Vino, Michela Marengo, Delegata Donne del Vino Piemonte.
Come ha scritto nell’introduzione al testo il presidente dell’Enoteca Regionale Acqui “Terme e Vino, Mario Angelo Lobello Griffo, “nel 2010 il Consiglio di Amministrazione dell’Enoteca stessa presieduto dalla Signora Michela Marenco, ha promosso una ricerca storica sul vino Brachetto d’Acqui, ben conscio delle potenzialità e dell’importanza di tutti i vini che esprime il suo vocato territorio”.
Non esiste purtroppo nella letteratura enologica un testo specifico sul Brachetto.
Eppure la memoria storica è ampia, come la fatica e l’impegno da parte di tutti coloro che hanno creduto nel Brachetto.
“Aver affidato all’Enologo Lorenzo Tablino che da anni, non solo collabora con l’Enoteca stessa, ma ha dato alle stampe alcuni libri storici sulle cantine e sulle tradizioni di vigne di Langa, Roero e Monferrato è stata una scelta di professionalità e dedizione volta nel riscoprire importanti notizie e testimonianze”.
Un volume di 131 pagine, ricco di illustrazioni, molte inedite di valore storico, con una grafica innovativa e invitante.
Edito dall’Enoteca Regionale Acqui “Terme e Vino, nel 2011.
Nei 7 capitoli l’autore traccia l’abc del brachetto d’Acqui. Dalla storia antica, al territorio vocato, passando per la vigna e la cantina.
Tra “appunti di campagna” dei fratelli Ponte, due viticoltori di Moirano, una borgata non lontana da Acqui e inedite testimonianze di anziani cantinieri, enologi, viticoltori, ex manager, imprenditori, famiglie.
Visitando palazzi di famiglie di antica nobiltà, fabbriche dimesse o ristrutturate, archivi di cantine sociali o in uffici comunali, ascoltando con attenzione i racconti della gente delle terre del Brachetto
Molte pagine sono dedicate alla valorizzazione di questo importante vino.
Nelle intenzioni dell’editore e dell’autore era presente anche la volontà di evitare la dispersione di un patrimonio di tradizioni e conoscenze, ma anche di documentazione e reperti per le future generazioni.
Con la speranza che questo lavoro diventi presto un trampolino per ulteriori approfondimenti sul Brachetto, al fine di elaborare una vera storia sull’intero comparto vitivinicolo di tutto l’intero territorio acquese.