Gli impianti per l’imbottigliamento
In tema d’imbottigliamento e impiantistica facciamo il punto con un esperto del settore: Alessandro Castagno – titolare Euro Star.
Suo padre Idolo per decenni è stato un valido e importante punto di riferimento per gli enologi piemontesi. Era il rappresentante della Bertolaso, importante azienda internazionale nel settore tappatori.
“La tendenza nel nostro settore oggi ha un solo nome: massima tecnologia per favorire a tutti i livelli automazione, produttività, sicurezza, tracciabilità e qualità. Tecnologia significa per noi continuare a investire in ricerca e sviluppo: soluzioni tecniche, materiali e processi.
E’ scontato, oggi, per una linea d’imbottigliamento, rispettare le normative nazionali e internazionali. Mi riferisco a quanto previsto dalle vigenti leggi in fatto di HACCP, manuali di corretta prassi igienica, certificazioni d’idoneità alimentari e ambientali, sicurezza del personale.
Personalmente sono soddisfatto dell’andamento di mercato, sia interno, ma soprattutto estero: Europa, America Latina e Estremo Oriente.
Un nostro sistema brevettato lo scorso anno – chiamato Euro Star LDG – è stato ben accolto dai produttori di vino più attenti alla protezione del frutto del loro lavoro.
Consiste nell’isolare il vino dal contatto con l’aria in tutte le fasi dell’imbottigliamento, evitando, grazie all’impiego di azoto, qualsiasi rischio di apporto di ossigeno nel vino.”
Alcune tendenze generali del settore:
- Il cambio formato da alcuni anni sono rapidi e automatizzati, in molti casi con abbattimento dei costi e dei tempi. Le stelle e le coclee d’ingresso sono universali, le varie altezze tra piatti e rubinetti sono modificabili mediante sistemi informatizzati. E’ un enorme vantaggio soprattutto per i centri d’imbottigliamento mobili e non.
- Sono migliorati i materiali utilizzati, quasi abolite le guarnizioni di plastica e molle, oggi le membrane sono in materiale sintetico brevettato, alimentare e facilmente sanitizzabile. Anche i controlli durante il processo d’imbottigliamento sono ottimizzati.
Il monitoraggio verifica le eventuali difettosità in tempo reale. Se, ad esempio, un rubinetto dovesse smettere di funzionare, l’evento è immediatamente segnalato senza necessariamente fermare la linea, in quanto gli altri rubinetti continueranno a lavorare.
Aggiungo che la bottiglia che dovesse uscire dalla riempitrice con un livello di riempimento irregolare verrebbe scartata automaticamente dai sistemi di controllo.
Nell’attività di Euro Star una novità ormai collaudata è il riempimento senza contatto bottiglia-rubinetto.
Le bottiglie in rotazione si avvicinano in asse al rubinetto, ma non c’è contatto. La distanza è di pochi mm.
Un flussimetro misura la quantità esatta di liquido che è immessa nella bottiglia.
Attualmente utilizziamo questa soluzione per riempitrici per liquidi densi, esempio olio, latte. Potrebbe andare bene anche per il vino.
Si tratta di un sistema di assoluta precisione: tolleranza 1cc per litro.
Aggiungo che oggi il mercato richiede al 90% monoblocchi, ovvero un tris composto di sciacquatrice, riempitrice e tappatore.
La macchina singola viene oramai richiesta raramente.
“Sulle sciacquatrici oggi la versatilità è importante: intendo poter effettuare 2 -3 lavaggi all’interno della bottiglia con soluzioni detergenti diverse. E con un semplice comando gestito da un plc.
In merito a tutte le sciacquatrici, resta irrisolto il problema residuo d’acqua nel vetro. In vero la quantità è sempre minore grazie a impianti che lavorano a bassa velocità. Il tempo di sgrondo delle bottiglie lavate deve essere di almeno 7-10 secondi; occorre pertanto che la velocità di rotazione dell’impianto sia sufficiente a scolare tutta – o quasi – l’acqua di lavaggio per avere il minimo residuo in bottiglia.
Ma per impianti che viaggiano a 2000-3000 bottiglie/ora il tempo di scolo è più alto: anche 20 secondi. In tal caso restano solo 0,7-1 gr – di acqua.
A parte la velocità di produzione può essere utile un soffio di aria sterile immesso all’interno della bottiglia dopo il risciacquo. Si può arrivare a dosaggi inferiori a 0,5 cc per bottiglia.
Noi utilizziamo per il nostro monoblocco sciacquatrici fornite dalla ditta Poggio di Canelli.
Per i tappatori spesso utilizziamo impianti con tre teste di tappatura – sughero – vite – corona. Sono forniti dalla ditta Arol di Canelli. Il tappatore forse è la macchina che in questo decennio ha subito le migliori innovazioni.
Vecchi problemi quali polveri del sughero causate dal trasporto verso la campana tappatore, pizzicamento del tappo causa ganasce usurate, destrutturazione del sughero causa rapporto errato numero testate – velocità linea, sbavatura testa tappo per non perfetto allineamento piatto – calotta sono del tutto superati.
Oggi prioritari sono per un moderno e razionale tappatore: rispetto del sughero, perfetta immissione in bocca bottiglia, tempi regolari nel ritorno elastico nel collo. Oltre ovviamente produttività linea e qualità generale tappatura nel tempo.“