In Alba, Sabato 17 maggio 2014 alle ore 19,30, in occasione delle”Notti Bianca delle librerie”, presso la libreria Zanoletti – via Cavour, 5 – Alba – verrà presentato il libro di Luciano Boero “La mia banda suona il rock”. A seguire aperitivo in musica con miniconcerto del complesso “Gli scoiattoli”, con degustazioni di Passito Moscato Sol del produttore Ezio Cerutti.
Il libro e l’autore
Un tuffo nei mitici anni ’60, raccontati da un ragazzino albese che apparteneva a Gli scoiattoli, una delle infinite “boy band” che verso la metà di quegli anni spuntarono un pò dappertutto sulla scia del fenomeno musicale e di costume innescato dai Beatles e dai Rolling Stones. Un racconto vivace sull’era del Beat, scritto da Luciano Boero, Enologo, è da sempre appassionato di musica. Ha militato in diverse formazioni musicali: dopo l’esordio negli anni ’60 come chitarrista e voce nel gruppo “Gli Scoiattoli”, negli anni ’70, è tra i fondatori de “La Locanda delle Fate”.
Anni ’60 e musica
“A 19 anni è morto Ovidio Franchi “. I versi della canzone di Fausto Omodoei, in ricordo degli scontri di piazza del luglio 1960 per la nascita del governo Tambroni, sostenuto dal Msi.
Dieci anni dopo un’altra canzone per un grave fatto. “Quella sera Milano era calda. Ma che caldo, che caldo faceva…”. Joe Fallisi scrisse “La ballata del Pinelli”, in occasione della strage di piazza Fontana. La cantavano gli studenti in eskimo verde in tutti i cortei. La musica, le canzoni sono sempre state ispirate dai piccoli e grandi fatti della storia. Spesso ne sono state precorritrici, talora la causa. Per tutto il decennio: 1960-70.
. Scoppia il mito dei Beatles, commuove Bob Dylan con Blowin’ in the wind. In Italia dominano gli urlatori, Mina e Celentano in primis. “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stone”: la canzone di Morandi quanti giovani ha sensibilizzato riguardo al dramma del popolo vietnamita? “Dio è morto” cantavano i Nomadi, per fortuna “ poi risorge”. Canzoni di tutti i generi, per tutti i popoli, mentre sui muri di Parigi compariva la famosa frase: “L’immaginazione al potere”. L’emblema di quegli anni: mitici, irripetibili.
Anni ‘60 in Alba: Frammenti di varia umanità
Anni ‘60 in Alba: chi eravamo? Come vivevamo? Come ci divertivamo?
Via Maestra allora era il centro di tutto, potresti scrivere un romanzo: alle cinque della sera si iniziava, a fare la “vasche”: su e giù, per fare niente, pestare il marciapiede, guardare le studentesse, sprecare commenti. Alla scuola Enologica dominava la “goliardia”. Forse l’embrione del ’68.
In Alba si susseguivano episodi di varia umanità tra divertissement e trasgressione.
Come non ricordare i ”Sola”: Giaco ‘dla Soma e la sua banda, El Madonè sempre elegante in doppio petto. Poi i giocatori di biliardo dell’Umberto: Bernasconi imbattibile, Doe giovane promettente. Dalla goliardia, all’impegno sociale il passo non è poi così lungo.
Dal mondo cattolico alcuni segnali: In San Domenico un gruppo di giovani improvvisa un recital, il titolo è provocante: “Pietre e Mattoni”. Gli insegnamenti di don Giovanni Lisa, l’impegno di Mario Canottiere, un dissidente uscito dall’AC, iniziano a dare frutti. Nella Cisl, il segretario Sergio Piccini ha un seguito incredibile.
Sono gli anni degli “arrabbiati della tessitura” con Bacco, Firmino, Louis e Roger, non di meno alla Ferrero con le sorelle Nada, Bergamin, Guerrino e Paolo. Nelle due grandi fabbriche la pace sociale, durata a lungo, esplode nelle nuove lotte operaie. Si vuole vivere il lavoro in modo diverso, per essere anche protagonisti. Anche in Alba si era in pieno ‘68.